Le perdite di acqua nella rete idrica italiana rappresentano una criticità ambientale, economica e gestionale di primaria importanza. Secondo i dati diffusi negli ultimi anni da ISTAT e ARERA, oltre il 40% dell'acqua potabile immessa nella rete di distribuzione viene dispersa prima di raggiungere i cittadini. Una situazione che, in un contesto di crescente scarsità idrica e cambiamenti climatici, pone interrogativi urgenti sulla sostenibilità del sistema.
Il problema è trasversale: interessa tanto i piccoli comuni quanto le grandi città, con punte critiche nel Sud Italia. Le cause principali sono legate all’obsolescenza delle infrastrutture, alla mancanza di manutenzione programmata, alla scarsa digitalizzazione dei sistemi di monitoraggio e a investimenti storicamente insufficienti nella modernizzazione della rete.
Le soluzioni per una gestione migliore delle risorse idriche ci sono: impianti moderni e investimenti sono necessari per ridurre sprechi che non ci si può più permettere.
Come rileva Fondazione Openpolis, basandosi anche su dati Istat, “l’Italia emerge come il paese Ue che preleva più acqua potabile, pari a 156 metri cubi per abitante all’anno. Tuttavia, molta di quest’acqua viene dispersa prima di arrivare nelle abitazioni dei cittadini. Perdite che possono verificarsi tra il prelievo, l’immissione e la distribuzione nelle reti idriche comunali.”
In particolare, “in tutto il paese queste perdite sono cospicue e in aumento. Concentrandosi sulla perdita finale, cioè la percentuale di acqua potabile dispersa sul totale del volume immesso nelle reti di distribuzione, in Italia nel 2015 ammonta al 41,4% del totale. Che è quindi la quota di acqua in meno che arriva nelle abitazioni dei cittadini. Un dato in aumento rispetto al 2012 (37,4%), segno di una continua trascuratezza rispetto a una questione, su cui invece sarebbe urgente intervenire.”
Ma come si “perde” tutta quest’acqua? Le perdite idriche in Italia sono principalmente di due tipi:
La rete idrica italiana, in molte aree, è composta da condutture installate più di 50 anni fa, realizzate con materiali ormai inadeguati rispetto agli standard moderni. In aggiunta, l’assenza di sistemi di controllo digitali rende difficile individuare in tempo reale le perdite, che spesso vengono scoperte solo dopo lunghi periodi.
Un altro fattore è la mancanza di una strategia unitaria nazionale per l’efficienza idrica: le gestioni frammentate e la disomogeneità degli interventi contribuiscono a mantenere alto il tasso di dispersione.
La perdita di acqua nelle reti non è solo un problema tecnico: rappresenta anche uno spreco di una risorsa preziosa, già messa sotto pressione da periodi di siccità prolungata, aumento delle temperature e utilizzo crescente in agricoltura e industria.
Dal punto di vista ambientale, lo spreco d’acqua comporta anche un consumo inutile di energia, poiché ogni litro disperso è comunque stato captato, trattato e pompato. Questo si traduce in un impatto maggiore in termini di emissioni di CO₂ legate alla produzione e distribuzione idrica.
Dal lato economico, le perdite generano costi significativi sia per le aziende di gestione che per gli utenti finali. L’acqua persa è infatti acqua che non può essere fatturata, con una ricaduta sui bilanci e sulle tariffe, e con la necessità di pianificare interventi di emergenza più onerosi.
Affrontare il problema dell’acqua dispersa nelle reti richiede una visione integrata e lungimirante. Che non può, naturalmente, prescindere da importanti investimenti in un settore strategico e di primaria importanza per la salute e il benessere di cittadini, aziende e istituzioni stesse.
Un futuro senza sprechi è possibile
Le perdite d’acqua nelle reti idriche italiane sono un problema grave, ma non insormontabile. Con una strategia basata su innovazione, manutenzione e cooperazione tra pubblico e privato, è possibile ridurre gli sprechi, proteggere le risorse e costruire un sistema idrico più moderno, resiliente ed efficiente.
La transizione verso una gestione idrica sostenibile passa anche dall’adozione di tecnologie avanzate come quelle offerte da Idro Group, che rappresentano oggi un punto di riferimento per chi vuole affrontare il futuro dell’acqua con responsabilità e concretezza.
In questo contesto, Idro Group si pone come partner tecnologico affidabile per affrontare le criticità legate alle perdite idriche e alla gestione sostenibile delle risorse. L’azienda è specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti per la depurazione e il riutilizzo delle acque, sia in ambito civile che industriale.
Impianti moderni, tecnologicamente avanzati e che permettono di riciclare l’acqua, depurata e ripulita, per ridurre gli sprechi di risorse idriche in un momento storico in cui la siccità, sprechi e inefficienze le rendono sempre più preziose.
Tra i servizi offerti troviamo:
L’approccio di Idro è orientato all’efficienza operativa, alla sostenibilità ambientale e alla flessibilità progettuale, in modo da rispondere alle esigenze specifiche di ogni territorio o gestore. L’adozione di tecnologie innovative e strategie di riutilizzo dell’acqua non solo porta benefici ambientali ma garantisce anche vantaggi economici.
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