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Pozzo o fossa biologica? Scopri la scelta ideale

17 febbraio 2025

Breve guida alla scelta della soluzione ideale per lo smaltimento delle acque nere

Fossa biologica, pozzo nero, fognatura… spesso siamo portati a fare confusione tra questi elementi di gestione delle acque o, se poco addentro al settore, pensiamo che siano la stessa cosa. In realtà, sono elementi ben distinti, ognuno con caratteristiche proprie e specificità che lo rendono più o meno adatto a un determinato impiego, civile o industriale.

Non sempre ci soffermiamo a ragionare sulla tipologia ideale di sistema per lo smaltimento delle acque reflue. Questo è però un aspetto molto importante, sia a livello di abitazione privata che a livello industriale, perché può influire sia su aspetti chiave della gestione della struttura, in termini sociali e ambientali.

Scopriamo insieme quali sono sono le differenze tra fossa biologica e pozzo nero, e qual è la soluzione ottimale per ogni esigenza.

 

Una breve introduzione al sistema fognario

L'acqua che arriva nelle case, negli uffici, negli impianti industriali, pulita e pronta all’uso, ne fuoriesce poi sporca, e ha bisogno di essere ripulita prima di essere reimmessa in circolo. Le "acque reflue", o acque di scarico, sono le acque utilizzate nelle attività umane che dopo l’uso contengono sostanze organiche e inorganiche che possono recare danno alla salute e all'ambiente. 

In genere si pensa che lo smaltimento e il raccoglimento degli scarichi degli immobili finisca tutto, genericamente, nella “fognatura”. La fognatura è però un elemento ben preciso e definito come “il sistema di drenaggio di acque urbane e reflue”. In genere si distinguono due tipi:

  • fognature bianche, che raccolgono le acque non riconosciute come nocive per la salute dell’uomo, come quelle provenienti da attività industriali di raffreddamento, lavaggio delle strade, acque meteoriche provenienti da strade, cortili, tetti.
  • fognature nere, che raccolgono per l’appunto le acque nere, le reflue di scarto generate dalle utenze e che devono essere soggette a un particolare trattamento di smaltimento.

Le acque di scarto non possono essere riversate nell'ambiente (nel terreno, nei fiumi, nei laghi o nei mari) senza prima essere sottoposte a interventi di depurazione regolati precise normative italiane e comunitarie, che prevedono le azioni necessarie a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde, tutelandole dall’inquinamento.

Ma dove confluiscono le fognature? Esse sono collegate a un sistema di depurazione che in genere si trova nei pressi dei grandi centri abitati. Le singole fognature si collegano a dei collettori che costituiscono la struttura principale della rete urbana. Queste ultime a loro volta confluiscono in un emissario che arriva fino all’impianto di depurazione.
Le fognature sono quindi l’infrastruttura più diffusa per smaltire le acque reflue delle città. Ma quando non ci si trova in città, o si è in condizioni particolari? Allora entrano in scena pozzi neri e fosse biologiche. Vediamoli da vicino.

 

Come funziona un pozzo nero

Se ci troviamo invece in un ambiente isolato, lontano dai grandi centri urbani - come può essere una casa in campagna, in collina, in montagna - probabilmente non ci sarà una fognatura collegata alla rete cittadina

In questo caso, spesso si ricorre a un pozzo nero sepolto sotto il terreno: il pozzo nero è infatti una “vasca” messa sotto al terreno, in cui vengono disposte, temporaneamente, le acque nere e il materiale di scarto che arriva dagli scarichi di un’abitazione o di un complesso residenziale. 

Il pozzo nero è un sistema a sé, scollegato dalla rete fognaria. Questo implica che debba essere periodicamente svuotato. Ciò avviene normalmente tramite pompe che estraggono il materiale. La frequenza dell’operazione dipende da:

  • capacità del pozzo
  • intensità dell’utilizzo
  • edifici che vi fanno riferimento e quindi persone che li abitano (o ci lavorano).

 

La fossa biologica: come funziona e per chi è indicata

Diverso è invece il funzionamento della fossa biologica. Come abbiamo visto, il pozzo nero è un sistema “isolato”, dotato solo della condotta di immissione che porta al suo interno le acque reflue.

Le fosse biologiche, al contrario, permettono lo scarico delle acque nere tramite sfioramento dalla parte opposta a quella di missione. In questo modo i liquami possono essere scaricati senza per forza essere aspirati da una pompa.

Le fosse biologiche hanno quindi anche una condotta di efflusso per l’invio dell’effluente verso un luogo finale, generalmente un centro di trattamento secondario, come la subirrigazione o fitodepurazione.

La fossa biologica si trova comunemente nei condomini o nei gruppi di case isolate, lontani dalla tradizionale fognatura urbana.

 

Fossa biologica o pozzo nero: come scegliere?

Ci sono quindi importanti differenze tra fognature, pozzi neri e fosse biologiche. Ognuno di questi elementi ha un compito specifico: pozzi neri e fosse biologiche, in particolare, hanno caratteristiche che li rendono più o meno adatti a determinate applicazioni.

Non esiste un sistema migliore in assoluto, ma possiamo certamente trovare la miglior soluzione per ogni singola esigenza.

Il pozzo nero è la soluzione ottimale per edifici posizionati lontano dalla rete fognaria - e generalente singoli. In questo caso, il costo di un eventuale allaccio alla rete sarebbe molto alto e difficile da ottimizzare per una singola villetta o un complesso residenziale. Sarà poi compito degli inquilini chiamare le società di pulizia per svuotare il pozzo regolarmente. Ricordiamo che non c’è una grandezza unica per il pozzo nero. Questa dipende da vari fattori, primo tra tutti il numero di persone.

La fossa biologica è invece un’ottima soluzione per centri più grandi, ad esempio edifici o case posizionate all’interno di piccoli borghi abitati distanti dalle grandi città. 



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