Il termine "oro blu" si riferisce all'acqua, una risorsa vitale e inestimabile che oggi è minacciata sia in termini di quantità che di qualità, a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane che la contaminano e la sprecano. Nonostante sia considerata un bene comune dell'umanità, l'acqua è oggetto di interesse economico al punto da essere paragonata a una merce di mercato. Questo perché solo il 2,5% dell'acqua totale presente sulla Terra è dolce, e di questa percentuale, solo lo 0,65% è disponibile per il consumo, poiché i restanti 2/3 dell'acqua dolce sono intrappolati nelle calotte glaciali e nei ghiacciai. La stragrande maggioranza del 97% rimanente è costituita da acqua salata proveniente dai mari, inadatta al consumo umano, ma utilizzata per scopi come il lavaggio, l'irrigazione e gran parte delle attività industriali. Nonostante ciò, il settore industriale fa ampio utilizzo anche dell’acqua dolce, rendendo la gestione sostenibile dell’acqua una priorità assoluta.
Come riportato da fonti ufficiali dell’Unesco, il consumo di acqua dolce a livello mondiale è influenzato in modo significativo dal settore industriale e energetico, che insieme rappresentano il 19% dei prelievi totali. Infatti, a fare maggiormente affidamento sui giacimenti d'acqua sotterranei, oltre alle necessità di acqua potabile per gli usi civili, sono soprattutto settori quali la manifattura, l'industria mineraria, petrolifera e del gas, l'energia elettrica, l'ingegneria civile e l'edilizia, oltre ai settori del tessile, alimentare e delle bevande, tutti dipendenti dall'acqua dolce.
Nell'ambito industriale, le acque sotterranee vengono impiegate in una vasta gamma di applicazioni, tra cui produzione, lavorazione, lavaggio, diluizione, raffreddamento e trasporto dei prodotti. Tuttavia, l'attenzione è spesso concentrata sulla distribuzione della risorsa, trascurando la fondamentale necessità di garantire una gestione sostenibile delle falde acquifere, limitarne l'inquinamento e, quando necessario, promuovere processi di desalinizzazione sostenibile.
Lo scarico e l'infiltrazione nel terreno di reflui industriali non trattati o trattati solo in modo parziale, come ad esempio attraverso pozzi di iniezione, possono provocare la contaminazione delle acque sotterranee, avendo così un effetto a catena che coinvolge diversi usi della risorsa, tra cui l'irrigazione, l'approvvigionamento di acqua potabile e vari settori industriali. Questi impatti negativi derivanti dalla contaminazione del suolo e dalla lisciviazione possono comportare rischi significativi per l'ambiente e la salute umana.
I rischi associati alla contaminazione delle acque sotterranee sottolineano l'importanza cruciale di un'attenta gestione sostenibile ed efficienza idrica nelle attività industriali, promuovendo una tutela attiva dell'ambiente e della salute umana.
Promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche implica un cambio di prospettiva e l'adozione di tecnologie innovative, finalizzate a ridurre l'impatto ambientale e la pressione sulle risorse idriche del pianeta.
Programmare un "piano di gestione" sostenibile delle acque comporta:
Nel settore industriale si profila un notevole potenziale per migliorare l'efficienza nell'utilizzo dell'acqua, promuovere il riciclo e il riutilizzo di questa preziosa risorsa, nonché mitigare il rischio di inquinamento. L'obiettivo principale è ridurre o addirittura prevenire gli impatti negativi derivanti dall'impiego industriale delle risorse idriche. Ecco alcune soluzioni chiave:
In IDRO Group progettiamo soluzioni efficaci e idonee al trattamento dell’acqua, progettando e realizzando impianti di avanzata tecnologia, specifici per ogni settore e personalizzati sulle esigenze del cliente.
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